E così, forse, sarai felice

Non so perché, ma ho sempre amato le storie in cui, ad un certo punto, il protagonista scopre che le cose non sono come immaginava fossero. Ho sempre avuto un debole per i colpi di scena, per quei momenti in cui pensi 'Oh, wow! Quindi è questa la verità!". Mi piace leggere/vedere/ascoltare storie in cui i colpi di scena ti portano a rivalutare tutto dal principio. Una delle mie fiabe preferite è Cappuccetto Rosso. Ricordo ancora oggi la sorpresa quando scoprii per la prima volta che la nonna in realtà non era la nonna, ma il lupo. Stesso discorso per La bella e la bestia: questo castello abbandonato, questa 'bestia' cattiva, questi strani personaggi, e poi tutto cambia. Se mi seguite da un po' sapete, inoltre, che la mia serie preferita è Lost, e per me Lost è la rappresentazione perfetta di cose che non sono come immaginavi fossero. Da quando scrivo ho sempre cercato di raccontare storie di questo tipo, sia perché mi piace leggerle/scriverle, sia perché le trovo molto affascinanti e, in un certo senso, più vicine di quanto si pensi alla realtà. Nella vita di tutti i giorni non abbiamo a che fare con lupi cattivi, castelli incantati o isole 'magiche', certo, però scommetto che ognuno di noi ha vissuto almeno un 'colpo di scena' che l'ha portato a ritrovarsi spiazzato: un evento drammatico, una sorpresa inaspettata, una verità taciuta per anni. Che fai in quei casi? Che fai quando il colpo di scena non è sulle pagine di un libro o alla fine di un episodio su Netflix? Che fai quando il colpo di scena riguarda te, la tua vita o le persone a te care? Nei miei libri, la risposta a questo tipo di domande è stata, ad esempio, un viaggio a caccia di soluzioni, verità e giustizia (La trilogia di Lilac), oppure una serie di conflitti romantici a base di citazioni nerd (La tentazione di Laura), oppure un'opportunità di crescita personale (L'amore di Audrey). Per quanto i colpi di scena fossero plausibili e realistici, la mia esecuzione, chiamiamola così, è stata sempre caratterizzata da un profondo senso di idealismo. Nelle mie storie, i personaggi crescono, si evolvono, maturano. Cambiano, nella maggior parte dei casi, in meglio. E anche se ciò rappresenta un'interpretazione di cui vado molto fiera, mi rendo anche conto che non corrisponde sempre alla realtà. I miei protagonisti, fino a questo momento, hanno approfittato dei colpi di scena per cambiare, migliorare, crescere, evolversi. Nella storia che sto scrivendo ora, però, l'idealismo non la fa da padrone. Mi sto rendendo conto, capitolo dopo capitolo, che questa è la mia storia più realista in assoluto, il che non è necessariamente una brutta cosa, intendiamoci. I miei soliti 'ingredienti' ci sono tutti, ve lo garantisco, ma stavolta non sono sicura che ogni personaggio terminerà il suo viaggio in una situazione migliore rispetto a quella di partenza. Perché certi colpi di scena ti distruggono, invece di farti evolvere. E perché non sempre, nella vita vera, tutto è idealistico come in un libro dal lieto fine. Lo dico da quando ho iniziato, e lo ripeto anche oggi: scrivere vuol dire crescere, e sono certa che questo libro, più di qualsiasi altro, sarà il frutto di questa nuova parte della mia vita. L'idea di condividere con voi una storia simile - in cui, probabilmente, le spine supereranno le rose e i fiori - mi terrorizza un po', lo ammetto, ma aver paura serve a ricordarti che sei viva, ed essere vivi è bello. Molto bello. Tutto questo per dirvi che il mio prossimo libro sarà per certi versi simile a quelli che lo hanno preceduto, e per molti altri completamente diverso. Più realista, più crudo. E più coraggioso, credo. E COSÌ, FORSE, SARAI FELICE è il titolo del mio prossimo romanzo. Non so ancora quando potrete leggerlo, ma se vi va potete aggiungerlo alla vostra libreria su Goodreads. Grazie per essere arrivati fin qui. E per il supporto che non mi avete fatto mancare MAI nel corso degli ultimi mesi. Vi voglio tanto bene. Buon fine settimana, belle persone. Alla prossima.

Commenti