A chi mi conosce.

Questo è un post dedicato a chi, in modo e per motivazioni diverse, mi conosce: a chi, nell’arco di questi anni, ha avuto l’opportunità di parlarmi, in pubblico o in privato; a chi mi ha stretto la mano e si è seduto con me per parlare/mangiare/ridere/piangere/litigare; a chi mi ha dato un’opportunità, leggendo le mie fan fiction e/o i miei libri; a chi mi segue/seguiva online; a chi mi ha dato fiducia, confidandomi pensieri, segreti, idee e speranze; a chi mi vuole bene e me lo dimostra/me l’ha dimostrato come può e come sa; a chi mi ama, e non smette di ricordarmelo, soprattutto nei momenti in cui amarmi è più difficile; alla mia famiglia, che è al mio fianco anche quando non sono la persona migliore del mondo, anche quando non me lo merito.
Sono TREMENDAMENTE dispiaciuta per quello che, nel giro di 48 ore, è accaduto sulla mia pagina e sul mio profilo. Sono dispiaciuta per il veleno di cui siete stati vittime. Sono dispiaciuta per gli insulti che avete dovuto leggere, e in alcuni casi commentare. Sono dispiaciuta per il modo in cui ho gestito la situazione.
Avrei dovuto considerare anche l’altra parte di quella storia d’amore ‘autore-lettore’ di cui ho parlato spesso, e cioè voi. Avrei dovuto considerare voi, che mi date/mi avete dato affetto, supporto, amicizia, e amore. Avrei dovuto considerare voi, che mi date l’opportunità di fare il lavoro più bello del mondo. Avrei dovuto preoccuparmi di voi e di ciò che quelle 48 ore avrebbero potuto causare a voi. E non lo dico con un tono egoistico, per la serie “Oh, no. Ora cosa penseranno di me?”. Lo dico perché voi, a causa mia, siete stati vittime di qualcosa di orribile. Avrei dovuto considerare anche voi, invece ho considerato esclusivamente me stessa – il mio dolore, il mio benessere, la mia dignità – e “gli altri”. Quelli che non mi conoscono, e probabilmente non mi conosceranno mai. Quelli che mi hanno giudicata per una decina di parole, scegliendo di ignorare tutte le altre. Quelli che sono riusciti – e ciò, a mente fredda, mi fa malissimo – a trascinarmi in basso. Hanno trascinato me, e io ho trascinato voi. E per questo vi chiedo scusa.
Ho commesso l’errore di cercare il dialogo con “gli altri”. Ho commesso l’errore di reputarmi capace di fare in modo che le mie parole potessero spiegare, far capire. Ho fallito con loro (e non me ne meraviglio, visto l’incompatibilità che c’è e ci sarà tra me e “gli altri”) e ho fallito con voi. Probabilmente vi ho delusi. Probabilmente vi ho portati a pensare cose che non avrei mai voluto farvi pensare. Qualcuno me l’ha detto. Qualcuno ha preferito tacere.
Mi dispiace. Moltissimo. Più di quanto possiate immaginare. Più di quanto questo post possa in qualche modo spiegare.
I miei social sono sempre stati, per me, un luogo in cui condividere ciò in cui credo, ciò che amo, e anche ciò che odio. Ho scritto spesso cose che sono state condivise da molti, e ho scritto spesso cose che sono state “bocciate”. Mai, finora, ho scritto cose di cui mi sono pentita.
Mi pento tantissimo per ciò che avete letto. Per ciò che avete subito a causa mia. Per lo spettacolo di cui sono stata protagonista. Mi pento tantissimo per aver portato ‘in casa mia’ la feccia che ha macchiato anche voi.
Forse per qualcuno questo post sarà “too little, too late”. Non mi aspetto un perdono da parte dei delusi. Non mi aspetto comprensione, o compassione. Ho scritto questo post perché lo devo a voi, e anche perché lo devo a me stessa. Perché in questi giorni ho portato un peso addosso, e solo ora sono riuscita a identificarne la natura. Perché ho bisogno ogni mattina di guardarmi allo specchio, e ogni sera di andare a letto serena, e sapere di aver deluso voi è ciò che aggiunge vergogna e sconforto alla desolazione di cui ho già parlato. E perché voglio sentirmi libera: di riattivare messaggi e post su Facebook, di rendere nuovamente pubblico il mio profilo Twitter, e di tornare a condividere una parte di me con chi me ne darà l’opportunità.
Mi dispiace davvero tanto. Davvero davvero davvero davvero davvero.
Grazie per essere giunti fino a qui. Grazie a tutte le parole di incoraggiamento e supporto che ho ricevuto. Grazie a chi mi è stato accanto. Grazie.

Commenti

  1. Grazie a te per questo post. Hai dimostrato quella sensibilità che forse per un attimo si era offuscata. Io sono qui e continuerò a leggerti, perché siamo tutti esseri umani e tutti a volte commettiamo qualche leggerezza. E a volte si pagano un prezzo spropositato. Non oso immaginare come tu ti sia sentita in questi giorni. Sono stata male per te. Ora butta tutto alle spalle e vai avanti. Un abbraccio.

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  2. In questi giorni sono stata una presenza silente. Mi spiace per quello che ti è successo, non conosco i dettagli, leggo solo le conseguenze e l'odio che le persone sputano a volte è davvero troppo. Di sicuro continuerò a seguirti e a credere in te... tutto passa, passerà anche questa!

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